News

lunedì 28 luglio 2014

22 Jump Street






Anno: 2014
Regia: Phil Lord e Chris Miller



Reduce dalle risate del primo film, non potevo di certo perdermi l'occasione di rivivere la gratificante esperienza nel suo seguito. Per chi non avesse visto 21 Jump Street, si tratta di uno di quei film rozzi e demenziali il cui unico e fondamentale scopo, sta nell'intrattenere il più possibile lo spettatore evitando inutili complicazioni e rendendolo partecipe di tutto quello che accade in ogni singola scena! Vi starete chiedendo perchè proprio un titolo così anonimo abbia attirato la mia attenzione, e l'unica risposta che riesco a dare sul momento è: Guardatelo.
22 Jump Street si ripropone con la stessa formula del predecessore, due poliziotti imbranati ormai giunti alla soglia dei 30 anni, ma con un'aspetto ancora vagamente giovanile, una missione sotto copertura (al college stavolta) e tante, troppe scene d'intermezzo che fanno lacrimare gli occhi dalle risate. Se consideriamo che il tutto viene condito con una trama apparentemente non troppo pretenziosa ma al tempo stesso stupefacente dal punto di vista della congruenza, otteniamo la ricetta per un film che riesce a farti ridere con una sincerità disarmante. Nulla viene lasciato al caso, gli stereotopi vengono ampiamente usati e demoliti uno per uno, in favore di una pura e semplice comicità che i due attori protagonisti riescono a trasmettere. Dialoghi, gesti, facce, situazioni assurde e citazioni a non finire, riescono a tenerti impegnato e divertito per tutto il film. L'enorme sforzo dei registi nel mantenere la coerenza in una pellicola che dovrebbe esserele tutt'altro che fedele, è davvero impressionante, e viene ampiamente ripagata dai piccoli momenti di stupore che uno prova nel momento in cui accade qualcosa che non si sarebbe aspettato. Insomma per tirare le somme, 22 Jump Street riprende tutto il meglio che il predecessore aveva da offrire e lo ripropone in forma maggiorata, riuscendo ad aumentare ancora di più le risate e la soddisfazione di chi lo guarda. In mezzo a tutte le mille porcherie uscite negli ultimi anni (i vari ghost movie ecc..), piene di battute forzate e spesso senza senso o contesto, questo film si può tranquillamente considerare un perla nascosta sotto il peso del suo titolo anonimo, ma che si è rivelato essere l'unico film ingrado di proporre vera e autentica comicità, sostenuta da tanto impegno da parte degli attori e di tutta la produzione.


Buona Visione!




giovedì 3 luglio 2014

Grand Budapest Hotel






Regia: Wes Anderson
Anno: 2014



Quando si tira in ballo un film di Wes Anderson non si può fare a meno di aprire completamente la propria immaginazione verso mondi atipici e pittoreschi, ricchi di linguaggi coloriti e intrisi di quell'arte che solo alcune menti visionarie come quella di Anderson posso concepire.
Grand Budapest Hotel si rivela essere ovviamente parte integrante della visione utopistica del regista , il quale non perde mai occasione di esprimere la propria visione grottesca e a tratti umoristica nei confronti degli eventi che più hanno caratterizzato l'uomo moderno. La trama inizialmente ci propone un quadro fin troppo realistico raffigurante la decadenza di un antico Hotel di lusso caduto ormai in disgrazia e abitato da persone alquanto sole e tristi. Uno di loro, si rivela per altro essere il proprietario dell'immenso edificio, attirando l'interesse del curioso protagonista (Uno scrittore in cerca di riposo e ispirazione interpretato da Jude Law), che non si lascia sfuggire l'occasione di farsi raccontare in modo a dir poco raffinato, la storia dell'Hotel e del proprietario stesso. Parte così un lungo Flashback ricco di vicende al limite del grottesco, suddiviso in vari capitoli volti a sottolineare il corretto scorrere degli eventi. L'eccellente interpretazione degli attori rende il tutto estremamente leggero e di facile comprensione, nonostante l'incessante presenza di espressioni linguistiche non propriamente moderne, le quali però si rivelano essere "la firma" di Anderson, in quanto protagoniste assolute della maggior parte dei dialoghi. Il cast a dir poco stellare chiamato a recitare per il film, mi ha lasciato spiazzato in più di un'occasione, non solo per l'eccelente interpretazione dei vari personaggi ma sopratutto per il loro evidente e spontaneo impegno in quello che potrebbe tranquillamente considerarsi una Fiaba-Film di scarso interesse per la maggior parte del pubblico. In conclusione posso solo dire che questo film in particolare, fra tutti quelli di Anderson, mi ha colpito moltissimo, lasciandomi completamente soddisfatto e privo di dubbi riguardo ogni sua singola parte. Lo consiglio vivamente a chiunque sia in cerca di un film dai toni pittoreschi e originali.


Buona Visione!