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domenica 18 maggio 2014

A caldo: Godzilla (2014)






"Nel 1954 nell'Oceano Pacifico, all'epoca teatro di numerosi esperimenti atomici americani, viene avvistata e confermata quella che da millenni si riteneva una leggenda: una gigantesca creatura anfibia risalente alla preistoria, di dimensioni mastodontiche, chiamata "Gojira" o Godzilla; Ben presto tutti gli sforzi del mondo per distruggere la creatura (cammuffati come semplici test atomici) falliscono, e le varie nazioni, consce dell'impossibilita' di distruggere il mostro, danno vita alla M.O.N.A.R.C.H, un'associazione con il compito di monitorare Godzilla e tenere il mondo all'oscuro della sua esistenza, mentre quest'ultimo vaga nelle profondità del Pacifico.."


Rientra in scena Godzilla che dopo ben 16 anni di assenza dalle sale internazionali, ruggisce nuovamente sui grandi schermi di migliaia di cinema sparsi in tutto il mondo. Un ritorno trionfante che vede il nostro mastodontico "cucciolone" parecchio cresciuto (e arrabbiato) rispetto all'ultima volta che lo abbiamo visto all'opera. Stavolta meno invasivo nei confronti dell'uomo, concentrato esclusivamente sull'annientamento dei propri nemici naturali, delle falene giganti note come "Muto". Partendo da questi presupposti, lo sceneggiatore ha pensato bene di inserire una storia "umana" di sottofondo, in modo da rendere più digerebile l'immane devastazione causata dalle passeggiate dai nostri mostri in giro per il pacifico. Scelta più o meno opionionabile, ma sicuramente ricca di cliché, patriottismo e una valanga di citazioni e riferimenti alle vecchie opere dedicate al mostro giapponese. Il risultato ovviamente, è un film che della trama non se fa nulla. Per quanto eroici siano gli aforzi umani, infatti, Godzilla e i due farfalloni non si accorgeranno nemmeno della loro presenza, rendendoli solo scenario in secondo piano rispetto alla loro lotta per il dominio territoriale del pianeta. Scene senza senso si susseguono una dietro l'altra senza lasciare spazio a troppi "perchè?" o "non può essere!" coinvolgendo me e il pubblico in un tira e molla fra le scene di devastazione dove il Godzillone da il meglio di sè e scene di vita quotidiana dove i problemi familiari di un'ingegnere nucleare si trasformano in una vera e propria odissea del figlio di quest'ultimo, che si ritrova catapultato in giro per il pacifico, costantemente a stretto contatto con i bestioni. La soluzione finale ad un problema così catastrofico non poteva essere altro che la detonazione della cara vecchia bomba atomica di turno (immancabile soluzione ad ogni problema su larga scala secondo gli americani). Gambe in spalla, fra mille problemi e difficoltà, i soldatini, dopo essersi lanciati col paracadute (in quella che potrebbe tranquillamente considerarsi una delle scene meglio girate del cinema degli ultimi anni), tentano di porre fine all'esistenza degli enormi mostri, portando avanti una guerra che l'umanità combatte a senso unico, vista la totale indifferenza degli interessati, che nel frattempo se le danno come nei peggiori film di Bud Spencer fino a culminare in un tripudio di "Raggi Della Morte" che oltre a mettere un sigillo sulla supremazia di Godzilla, fanno pure urlare me e tutta la sala di gioia. Apparentemente sconfitto, poi, il cucciolone si rialza e ritorna negli abissi senza causare ulteriori devastazioni, diventando auotmaticamente un eroe più che un dinosauro colossale radiottavamente invincibile! Ma in fondo non bisogna avere nulla da ridire a riguardo, Godzilla nasce per essere ignorante e col senno di poi, l'ignoranza è l'unico elemento che lo rende genuino rispetto al film di Emmerich. Eliminando l'inutile trama (fin troppo prolungata) e aggiungendo più devastazione e primi piani sul 'zilla, il film si trasformerebbe in 120 minuti di goduria per gli occhi. Ma questa ovviamente è solo la mia opinione, partorita dall'onnipresente desiderio di distruzione totale che solo un disaster movie storico come questo può garantire.

Buona Visione!





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